I volontari del Festival

Grazie a tutti! Siete forze positive dell’Universo!

Una preziosa risorsa di Just for Joy è la rete di persone che ci affiancano in maniera volontaria. Sono tanti, tantissimi e il loro numero cresce di anno in anno! I volontari ci aiutano sia prima della realizzazione del Festival che durante lo svolgimento dello stesso, diventando parte fondamentale della nostra Macchina della Gioia. Ci piace, però, creare con loro uno scambio: consci di quanto tempo ed energie ci regalano, offriamo loro laboratori di formazione sul clown, sulla giocoleria e le bolle di sapone. E spazi all’interno del programma per mettere subito a frutto le esperienze acquisite. Oppure, diamo loro la possibilità di partecipare con noi ad altre folli avventure, come fare un enorme tunnel di bolle di sapone, per la partenza dei 40.000 ciclisti del Bike Pride.

Ma, meglio delle nostre parole, ecco quelle di Riccardo Torchio e Mirco Negri, due dei nostri fondamentalissimi volontari!

Cominciamo con Mirco:

“Ho saputo del Festival tramite la newsletter del progetto di volontariato civico “GxT – Giovani per Torino” al quale ero iscritto. Per conto di Just for Joy European Association, ci comunicarono che tutti coloro che ne avevano piacere, potevano frequentare un corso di 3 giorni, durante i quali ricevere un’infarinatura di arte di strada, giocoleria, clownerie e bolle di sapone giganti.

Era il 2013. In quell’anno e nel precedente, vivevo un brutto periodo: poco lavoro, una relazione finita. Tante volte mi ero sentito dare del “pagliaccio”. Così, un po’ per svago e per curiosità, un po’ per risalire la china e un po’ anche per stizza, ho deciso di compilare quel form. Se ero così tanto un pagliaccio, allora sarei diventato un clown!

Nel 2018, ripensando a questi 5 anni trascorsi, è stata la scelta migliore che potessi fare!

Durante gli anni trascorsi CON il festival e non PER il festival! Perchè, quando capisci veramente l’atmosfera che ti circonda, ti accorgi che non sei lì solo per fare il volontario, ma per vivere con il festival, con i volontari del festival, con i big boss storici che l’hanno fatto nascere Bruno, Simona, Chiara, Clown Dado (Dario), Paola. Sei dentro a qualcosa che diventerà come la tua seconda famiglia.

Ho trovato nuove amicizie che durano ancora oggi. Imparato l’arte di strada. Intrapreso un percorso che mi ha portato ad apprendere sul campo: grazie a Luca Zella (aka Luchino) e alle sue Giostre, ho imparato ad allestire la parte tecnica per uno spettacolo (luci, audio, palchi) e ho girato Torino e la Liguria con la sua squadra “Di Giostra in Giostra”. Tutto ciò in seguito mi ha portato, sempre insieme a Luca, a lavorare come tecnico audio/luci ad Apolide (ex ARFF Alpette Rock Free Festival). Grazie a Caterina ho conosciuto “Fratellanza Artistica”, per la quale ho lavorato alcuni anni come direttore di palco. Tutte queste esperienze sul campo mi hanno condotto al Torino Jazz Festival Fringe, al Collisioni Festival di Barolo. E, in più, sono artista di strada e animatore per feste di compleanno e in piazza…

…fino al culmine di tutto quanto…e sì, perchè una volta che hai provato tutto questo è impossibile fermarsi, tornare indietro!!! Infatti, nel 2015 ho finalmente dato la chiusa finale e sono davvero diventato un clown… un clown della Croce Rossa Italiana!

In definitiva è un’esperienza da provare assolutamente e crea dipendenza! La dipendenza verso allegria, gioia di vivere, spensieratezza, sorrisi dei bambini, magia e sogni che l’arte di strada ti può dare.”

Ed ecco Riccardo:

“Vivere il Festival come volontario vuol dire essere nell’occhio di un ciclone colorato in cui può capitare veramente di tutto!

A voi un aneddoto. Era giunto per il Festival l’artista Fausto Delle Chiaie da Roma, portando con sé la sua mostra a Torino. L’allestimento prevedeva una lunga fila di sedie con sopra le opere esposte che accompagnavano i passanti sotto i portici, guidandoli con un tappeto rosso. Le opere del Maestro Delle Chiaie sono contraddistinte da una peculiarità comune: si tratta di oggetti recuperati intorno alla salita del Pincio, a Roma. Un esempio, “Ho fatto una barca di soldi” appare come una barchetta di alluminio, cosparsa di monetine da un centesimo. L’allestimento era posto sotto i portici di Piazza Castello, davanti al Teatro Regio. Era sera, faceva freddo, il mio compito da volontario era quello di controllare la mostra, mentre alcuni artisti accompagnavano il Maestro a prendere qualcosa di caldo. Vigilavo pigramente, non c’era molta gente. Tutt’a un tratto, sopraggiunge un personaggio con lo sguardo penetrante e l’aria determinata. Attacchiamo bottone e si presenta come un critico d’arte straniero, ha riconosciuto nelle opere il tocco dell’artista Fausto Delle Chiaie, è sorpreso sia a Torino e decide di aspettare il suo ritorno, tenendomi compagnia. Da lontano notiamo sopraggiungere due ragazze giovani, che iniziano il percorso di analisi delle opere sotto i portici. Il critico se ne accorge:
“Ma tu le conosci le ragazze che stanno arrivando?”
“No.” Gli rispondo infreddolito.
“…E vorresti conoscerle?”.

Il mio sguardo fu incredulo. Sopraggiunsero le due ragazze che stavano analizzando le opere una ad una, il mio compagno di avventure si rivolse a loro, lanciò uno sguardo serissimo, con aria solenne ed autorevole. Le ragazze si fermarono, guardandolo incredule. I portici si fermarono, increduli pure loro. Il silenzio durò forse tre secondi, carichissimo di aspettativa. E iniziò:
“Ragazze, permettetemi di presentarvi l’artista dietro questa mostra: mio figlio.”
Mettendomi una mano sulla spalla.
Le ragazze esplosero:
“Ma che giovane! Congratulazioni! E che originalità!” Tra strette di mano, sorrisi e una faccia da poker, passammo diversi minuti a complimentarci e congratularci tutti a vicenda. Io, il mio padre adottivo, le due ragazze.
“E quindi studiate psicologia? Ma allora siete due artiste anche voi! Della mente!!!”

Il lieto fine: all’arrivo del Maestro (quello vero) l’inganno fu scoperto. Il critico incontrò Fausto Delle Chiaie e si trasformarono in due bambini felici e scalmanati. Si conclude così la serata tipo di un volontario al Festival.”

 

 

Amici del festival

Un amico conosce la melodia del nostro cuore e la canta quando ne dimentichiamo le parole. (C.S. Lewis)

Esiste una categoria di persone speciali che amiamo definire gli Amici del Festival. Sono collaborazioni che continuano e si rinnovano di anno in anno perché, oltre ad essere in primis grandi e stimati professionisti, sono persone con le quali condividiamo la visione del mondo e con cui siamo certi di camminare nella stessa direzione. Credono, quanto noi, nella bellezza e nella potenza dell’essere umano e lo mantengono, fortemente, al centro del proprio percorso. E, esattamente come noi, sono alla continua ricerca della valorizzazione della Poesia Intrinseca.

Ognuno con le proprie peculiarità e le proprie passioni, ci hanno affiancato, sostenuto e permesso di crescere in tutti questi anni.

Vogliamo presentarvene qualcuno:

Wanda di Maio, da molti conosciuta come Wanda Circus, proviene inizialmente dal mondo del cabaret dove, assieme ad Enzo Jannacci, ha avuto per qualche anno la conduzione della serata. Per noi, non solo si è esibita coi suoi esagerati spettacoli acchiappafolle, ma ha anche tenuto numerosi laboratori.

Mago Lapone, il dolce Cocchiere dei Sogni, ci ha stregato con le sue mille lanterne nel cielo (e gli occhi di tutti, col naso all’insù, colmi di emozione e speranza!) Forse lo avete già riconosciuto! E’ il capo-clown nel film Pinocchio di Roberto Benigni, il quale lo scelse dopo averlo visto esibirsi per strada: Lapone raccontava una poesia e anche il grande regista si fermò perché si accorse, inevitabilmente, della sua bravura e della sua sincerità!

E poi l’inarrivabile Loco Brusca! La disciplina del caos, il controllo del delirio, il genio che si fa clown. Ogni suo spettacolo è stato garanzia di risate a crepapelle, ogni suo laboratorio ha fatto il tutto esaurito, formando clown principianti e professionisti.

Ancora una volta, rinnoviamo loro il nostro grazie! …ma ora ci serve anche il tuo aiuto:

per portare il Festival alla sua 15° edizione per le strade di Torino, ci serve tutto il supporto possibile: basta un voto per darci una mano! Con un click ci aiuti a portare allegria e colore in città:

1. Registrati su Liquidfeedback cliccando qui
2. Vai poi sulla pagina del progetto https://torino.liquidfeedback.net/initiative/show/52.html
3. Metti il tuo voto al progetto

C’è tempo fino al 23 marzo, ma meglio ora che all’ultimo istante.

Come si vota?

Don’t panic! Ti spieghiamo i passaggi!

1. Registrati su Liquidfeedback cliccando qui

Dovrai inserire una serie di dati, fra cui il simpaticissimo codice fiscale, but don’t panic! Seguirai serenamente tutte le procedure e ti arriverà una deliziosa mail di conferma all’iscrizione, su cui dovrai gentilmente cliccare per terminare questo passaggio. Se la mail non ti dovesse arrivare subito, don’t panic!, ti potrebbe arrivare dopo un paio di giorni oppure potrebbe essere incautamente finita tra lo spam.

2. Vai poi sulla pagina del progetto https://torino.liquidfeedback.net/initiative/show/52.html

Qua, potrebbero richiedere di nuovo un login, don’t panic, respira, sorridi…lo hai appena fatto…lo puoi rifare! Ci troverai al numero 52, nei progetti sotto ai 50000 euro!

3. Metti il tuo voto al progetto!!!

Sì, lo sappiamo, ci metterai più di 15 secondi a fare questo, forse impiegherai un minuto, forse due…ma il tuo voto è realmente prezioso per portare il Festival alla sua 15° edizione per le strade di Torino!

C’è tempo fino al 23 marzo, ma meglio ora che all’ultimo istante!

Don’t panic, Just for Joy!

La simbologia svelata.

Alejandro Jodorowsky incontra gli artisti di strada.

Nel 2007, abbiamo avuto l’immenso onore di ospitare Alejandro Jodorowsky e questo sogno ad occhi aperti è stato reso possibile anche grazie a Giordano Amato e Bruna Garbero.

Scrittore, fumettista, saggista, drammaturgo, regista, poeta, compositore e studioso dei Tarocchi. Ma la sua fama di livello internazionale, non gli ha impedito di sedersi su di un palco per giocare con noi!

Quella sera eravamo tantissimi, l’aria frizzava di una curiosità palpabile e ciò che stava per succedere non era mai successo prima. L’idea di Bruno Furnari, il direttore artistico e creaore di Just for Joy, era scommettere proprio sull’unicità del tutto, presentare qualcosa di mai visto, oltrepassare leggeri le regole del palcoscenico. In perfetto stile jodorowskiano! Quindi, col nostro Ospite accomodato sul palco, iniziarono i numeri degli artisti e Jodorowsky diventava “spettacolo” nel suo essere “spettatore”. Alla fine delle esibizioni, prese la parola e ci regalò gli archetipi celati nelle performance.

Ecco cosa ci hanno raccontato, a distanza di anni, alcuni degli artisti che ebbero la fortuna di partecipare a questa incredibile esperienza:

Mr David, la stampa lo definisce l’Houdini del circo. Campione del mondo di Street Magic, Guinness World Record 2015. E’ spesso presente su network televisivi, italiani ed esteri. Autore del libro “On the road a game”. È uno degli artisti delle primi edizioni del Festival del teatro di strada di Torino. Ecco qui il video del suo incontro con Jodorowsky: Alejandro Jodorowsky incontra Mr David

Per il video delle Jodo-memorie di Mr David, clicca qui.

Ed ecco, quasi subito, quelle di Andrea Farnetani e, poco sotto, il video del suo Jodo-incontro.

Andrea Farnetani, vincitore del “Pavè d’Or” al Festival des Artistes de Rue de Vevey nel 2014, è un artista poliedrico. La sua ricerca sul clown contemporaneo lo porta allo studio delle tecniche circensi, della danza, del teatro e della magia. Con i suoi spettacoli ha girato festival e rassegne di tutto il mondo, diffondendo ovunque il suo amore per la risata. Nel 2014, insieme a Antonio Coluccio fonda La Compagnia Bellavita e dal 2015 collabora anche con il Circo el Grito.

“Nel 2007, partecipai a Just for Joy. Ero insieme a Jacopo Candeloro, con cui avevamo da poco formato la compagnia Smile Carucci. Era praticamente il nostro primo festival di artisti di strada. Durante quei giorni, organizzarono un cabaret con un ospite speciale, Alejandro Jodorowsky. Il format era geniale: invece del normale presentatore, gli artisti si sarebbero esibiti e, solamente dopo, Jodorowsky avrebbe dato la sua interpretazione. Al tempo, mi scuso ora per l’ignoranza, neanche sapevo chi fosse e presentammo una piccola esibizione di passing di clave e equilibrio su sfera. Ora non lo definirei neanche un numero, ma eravamo molto spontanei, ingenui e pieni di voglia di mostrare le nostre poche abilità. In ogni caso, ripensandoci adesso, per me è stato una sorta di battesimo del palco e ne vado molto fiero! Il presentatore in un cabaret ha un ruolo fondamentale, è lui il responsabile principale della buona riuscita dello spettacolo. In quel caso, la riuscita fu meravigliosa sia perché i numeri si susseguivano senza presentazioni, alimentando la sorpresa, sia perché il pubblico non vedeva l’ora di ascoltare le interpretazioni così suggestive di Jodorowsky. Spero di avere l’occasione di ripetere questo fantastico spettacolo, chissà proprio a Torino 11 anni dopo…”

Alejandro Jodorowsky incontra la Compagnia Smile Carucci, Andrea Farnetani e Jacopo Candeloro

Vuoi sentire altre Jodo-memorie? Allora torna a trovarci: ne pubblicheremo presto altre!

Per portare il Festival alla sua 15° edizione per le strade di Torino, ci serve tutto il supporto possibile: basta un voto per darci una mano! Con un click ci aiuti a portare allegria e colore in città:

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GIOCARE E’ COME RESPIRARE I SOGNI

Silvano Agosti incontra gli artisti di strada.

Prima lettera dalla Kirghisia

Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere le ferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d’uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è un’utopia, ma un bene reale e comune.

Qui sembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia, ho avuto la sensazione di “tornare” in un Paese nel quale in realtà non ero mai stato. Forse perché da sempre sognavo che esistesse. Il mio strano “ritorno” in questo meraviglioso Paese, è accaduto dunque casualmente. Per ragioni tecniche, l’aereo sul quale viaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. In ogni settore, pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un’eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 o 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all’amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili…

Rispondendo alle lettere di Fabio Agosti, Fabio Volo scrive:

“Caro Silvano, ho pochissimo tempo per scriverti, devo andare di corsa a fare un lavoro importante. Da quando però ho condiviso un po’ di Kirghisia con te, mi chiedo molte cose. Primo: perché sono sempre di fretta? Secondo, i miei appuntamenti sono veramente importanti? È successo qualcosa di strano con le tue lettere. Ho capito che, senza accorgermene, mi sono abituato a non vivere. I miei impegni sono così lontani dalla vita e dalle cose che realmente vorrei fare, e spesso faccio fatica a trovare stimoli per andare avanti. Vivo nella speranza che arrivi presto il fine settimana per avere un po’ di tempo libero per me ma poi quando ce l’ho, spesso mi capita di non sapere come spenderlo. Non sono più abituato a stare con me stesso e ad ascoltarmi. Come sono potuto arrivare a questo? Come ho potuto permetterlo? I pensieri che ho fatto in questo periodo grazie a te mi stanno dando la forza per concepire una nuova vita. Sto progettando una serie di cambiamenti e questi pensieri diverranno azioni. Sto già meglio…”

Un piccolo estratto della serata:

Silvano Agosti incontra il Circo Camaleonte

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Just For Joy guarda al futuro!

Insieme per il festival di teatro di strada di Torino…in attesa della 15° edizione, un momento per immergerci nei ricordi… lasciatevi cullare, se volete, insieme a noi…

In questi anni, il Festival Internazionale del Teatro di Strada ci ha dato grandi gioie e molte soddisfazioni: abbiamo avuto l’onore di portare a Torino nomi come Yves Lebreton, Silvano Agosti, Moni Ovadia, Fausto delle Chiaie insieme ad Achille Bonito Oliva. Grandissimi clown, come Johnny Melville, Henry Camus e Giorgio Donati, hanno tenuto presso di noi workshop aperti a tutti.

Siamo piaciuti anche a Zelig, che ha portato per le strade del Festival i suoi laboratori sulla comicità. Hanno suonato per noi bande, one-man-band e musicisti come Bunna degli Africa Unite, Ensi e… Gigi D’Agostino! Ci hanno, pazientemente, supportato e sopportato personaggi dall’enorme professionalità e dal cuore immenso, come the Sprockets, Loco Brusca e Marco Maccarini.

Persino il grande Jodorowsky (Alejandro in persona, proprio lui!) ha giocato con noi, sedendosi sul palco per gustare, interpretare e regalarci la simbologia celata nelle esibizioni dei nostri incredibili artisti!

In questi anni siamo riusciti nell’intento di portare spettacoli e bellezza in ogni angolo della città: dai giardinetti delle periferie (che adoriamo!) alle metropolitane, dalle sale affrescate agli ospedali, passando per viali, piazzette e isole pedonali. Abbiamo soffiato le bolle di sapone sopra le teste di quarantamila ciclisti al bike pride e poi, quasi dentro ad un sogno, dalla cima della Mole Antonelliana, per i cieli di tutta Torino.

Abbiamo organizzato flashmob nella piazza principale. E lanciato sampietrini mentali contro l’indifferenza. E ancora, non meno importante, elevato la risata a patrimonio dell’umanità!

Ecco, questi alcuni dei nostri preziosi ricordi e una lacrimuccia di emozione quasi ci scende…ma bando alle ciance! Sguardo dritto e aperto nel futuro! Ora, una nuova ed entusiasmante collaborazione sta nascendo: insieme a C.It.A. e FNAS stiamo preparando la prossima edizione del Festival, la quindicesima!

Ne siamo felicissimi e, consapevoli del fatto che l’unione faccia la forza, quest’anno vogliamo regalarvi l’impossibile!

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Il festival 2018 sta arrivando

Cosa bolle nel calderone dell’edizione 2018 del Festival?

Spettacoli:
Il programma artistico propone artisti internazionali e nazionali di grande qualità, artisti torinesi emergenti, associazioni locali, spettacoli interculturali, artisti dell’Area Off. Tutti gli spettacoli saranno come da tradizione gratuiti.

Formazione.
Saranno proposti laboratori artistici a vari livelli:
professionali per giovani artisti con star internazionali
avvicinamento al teatro di strada per bambini famiglie, educatori e insegnanti
“estemporanei” contatto e divulgazione nei parchi, nei giardini e nelle scuole

Volontari
Per coinvolgere attivamente i giovani creiamo ogni anno un gruppo di volontari offrendo gratuitamente una formazione artistica/organizzativa con istruttori professionisti. Percorso di socialità, creazione artistica e logistica per vivere il Festival da protagonisti. Partecipano mediamente 50 giovani tra i 18 e i 25 anni

Start up del comico:
tutoraggio professionale ( con star internazionali e autori teatrali/televisivi) per migliorare le creazioni artistiche (accesso con selezione aperto ad artisti e compagnie internazionali)

Teatro di Strada e l’impegno Sociale: DISabilità DIStrada (IV edizione)
Un percorso di incontro e formazione con le Associazioni e le realtà che operano nel settore della disabilità. Creazione di azioni sceniche da realizzare in strada insieme agli utenti dei centri e gli artisti

Teatro di Strada e l’intercultura: Africa for Joy!
L’Africa che vive l’Africa che pulsa l’Africa che porta l’energia della festa nelle strade della Città in cui vive
Il Teatro di Strada diventa uno strumento di scambio interculturale e di solidarietà

Incursioni metropolitane – in collaborazione con GTT
Micro performance nelle stazioni della metropolitana per raggiungere nuovo pubblico

Villaggio degli artisti
Location per accogliere artisti e partecipanti ai laboratori e favorire l’incontro-scambio tra artisti internazionali, locali ed emergenti. Cecchi Point

Area Off
Selezione di artisti emergenti che avranno la possibilità di esibirsi a cappello.
Un’occasione di valorizzazione artistica e un valore aggiunto al programma del festival
Speciale Bimbi, Genitori, Nonni
Spettacoli, laboratori e animazioni dedicate alle famiglie in scuole, oratori, centri d’incontro e parchi cittadini.

Il 15° festival selezionato alla call di AxTO 2018

Insieme per il festival di teatro di strada di Torino Il progetto 15° Festival del Teatro di Strada di Torino ha passato la prima selezione del bando di AxTO e noi … diamo i numeri!

9 giorni di spettacoli e laboratori gratuiti
216 ore di festa
12.960 minuti di stupore

E questo è niente. Per tornare a fare grande il nostro festival abbiamo con noi nuovi amici. Cita e FNAS ci accompagnano infatti per portare il festival ad ospitare nuovamente nel 2020 il più grande evento europeo di settore: Fresh Street

Noi siamo pronti, ma ora c’è bisogno di tutti quelli che hanno amato e creduto in queste 14 edizioni. Per passare all’ultima fase di selezione è necessario VOTARE online, perché solo i più votati passeranno all’ultima fase. Come fare?

Accedi, registrati e vota, È facile e veloce come la tabellina del 3, ma il traguardo sarà “spettacolare”!

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Pillole dal Festival 2015!

Alcuni momenti del Festival!

Domenica scorsa a quest'ora Fatmir portava in Piazza Castello la sua storia e il suo sogno di libertà!

Posted by Festival internazionale del teatro di strada di Torino. on Domenica 13 dicembre 2015