Archivio 2011 – Modou Gueye & i suoni dall’Africa

AFRICA FOR JOY!

Spettacolo di musica e danze africane.

9 Settembre, ore 21,30 Piazzale Eataly, Via Nizza 230/14

Modou Gueye & I suoni dall’Africa

“Ma, in fin dei conti, chi ha mai parlato di “musica”? E’ stato l’Occidente.

E si è sbagliato, dal momento che nella mia lingua materna non c’è nessun termine per designare questa straordinaria organizzazione dei suoni, dei ritmi e dei movimenti del corpo attorno alla fede. Per noi, negro-africani, tutto questo si chiama semplicemente Vita.”

Queste le parole del musicista camerunense Francis Bebey, che spiega molto bene cosa significa musica per il popolo africano.

In questo spettacolo tutto ruota intorno ai suoni ritmati e coinvolgenti, alle danze che arrivano dal profondo ed entrano nel corpo degli spettatori come un virus. Non è possibile stare ad ascoltare e a guardare, non si può fare a meno di partecipare, di essere coinvolti, trasportati dall’atmosfera, dalle

vibrazioni delle mani sui tamburi che suonano incessantemente ritmi diversi.

Lo spettacolo ha lo scopo di far conoscere e trasmettere “istintivamente” la tradizione culturale africana: la musica e i balli proposti appartengono da sempre a questo popolo, che ha sempre avuto la capacità di mantenerli vivi e trasmetterli di generazione in generazione.

Modou Gueye & i suoni dall’Africa

Durante la serata saranno presentate le attività dell’Associazione Sunugal e il nuovissimo libro di cucina Senegalese “Le Ricette di Sunugal (scambio di sapori e saperi tra Italia e Senegal)”

Modou Gueye è nato in Senegal nel 1969 ed è in Italia dal 1990.

Dal 1993 collabora con il Laboratorio di Teatro “Mascherenere” di Milano e dal 1995 in qualità di Presidente dell’omonima associazione culturale, è organizzatore di iniziative per la diffusione della cultura africana e la promozione della multiculturalità. Partecipa all’organizzazione della rassegna Teatrale delle Migrazioni “L’Altrofestival” in collaborazione con Coopi. E’ direttore artistico del Festival Africamilano.

Attore, dal 2003 si dedica alla regia di alcuni spettacoli teatrali, tra cui “Osare inventare l’avvenire: il presidente ribelle” dedicato a Thomas Sankara, “Il bambino soldato”, “Modou racconta” e “Viaggiando con i diritti”.

Attualmente fa parte del laboratorio “Zelig Strangers” sulla comicità straniera. Ha partecipato alla trasmissione televisiva Zelig Off e alla trasmissione Strangers in the night per la Tv svizzera.
Opera nel campo della cooperazione decentrata con l’Associazione Sunugal (www.kertoubab.org).
Tra le pubblicazioni: “Riflessioni di un viaggio” in Alien, rivista umanista; “Io sono mezzo e mezzo” in Memorie in Valigia, Fara Editore, “Gora, il sarto di Ndiobenne” in Mosaici di inchiostro, Fara Editore, “L’impostore” in Le voci dell’arcobaleno, Fara Editore .

Il Teatro di Strada e l’intercultura. Africa for Joy!

L’Africa che vive l’Africa che pulsa l’Africa che porta l’energia della festa nelle strade della Città.

Il Teatro di Strada oltre a essere momento di scambio interculturale può anche diventare uno strumento di solidarietà.

Due anni fa il Festival ha lanciato un appello ai cittadini e agli artisti per supportare l’Associazione Sunugal e l’Associazione Maschere Nere di Milano (associazioni nate dall’incontro tra immigrati senegalesi e cittadini italiani) che lavorano da anni per promuovere progetti di cooperazione in Senegal e per diffondere la cultura artistica del proprio paese.

L’appello del Festival è stato raccolto da SOLESA, un’azienda torinese leader nella costruzione di pannelli solari, che ha deciso di contribuire al progetto di cooperazione SAT (Sole, Acqua, Terra) volto a migliorare il tenore di vita di alcuni villaggi in Senegal avviando e incrementando la produzione orticola. Dei giovani senegalesi sono stati in Italia, si sono formati nel campo dello sfruttamento dell’energia rinnovabile, hanno acquisito le competenze necessarie per l’utilizzo dei pannelli solari, forniti da SOLESA, e ora gestiscono una cooperativa che utilizza i pannelli solari per alimentare i pozzi di acqua in un villaggio di 1.000 abitanti. L’acqua dei pozzi servirà per irrigare i campi e fare in modo che la produzione orticola si sviluppi tanto da produrre cibo per tutti gli abitanti del villaggio.

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